Nella puntata del 17 Dicembre 2021, “Morning”, il podcast a cura del giornale Il Post che presenta ogni mattina l’attualità attraverso la narrazione giornalistica, accennava al fatto che l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, uno dei principali in Italia, con 7 posti letto per la degenza dei minori con gravi problemi psichiatrici, detenesse il triste traguardo di ben 15 posti letti occupati, più del doppio rispetto a quelli disponibili. Non era mai successo.

Si è finalmente tornati a parlare di salute mentale solo davanti alla recente notizia che riguarda il decreto sostegni bis, che prevedeva un bonus di 150 euro per il supporto psicologico, il “bonus psicologo” per dirla facile. Il decreto era stato approvato a Maggio 2021, ma mancavano i decreti attuativi, cioè quell’insieme di norme che regolamentano la spesa e il funzionamento di un determinato decreto.

Alla fine il Bonus Salute Mentale è stato escluso dalla legge bilancio per il 2022, negando di fatto un supporto psicologico (seppur minimo) a chi non può permetterselo. Oggi il Corriere della Sera riporta come all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma i casi di suicidio, tentato suicidio e autolesionismo siano aumentati del 30%, e di come il 27,5% dei pazienti adulti intenzionati ad intraprendere un percorso psicoterapeutico abbia poi abbandonato l’idea per ragioni economiche, mentre il 21% è stato costretto ad interrompere il percorso psicoterapeutico.

Per questo motivo è stata lanciata una petizione online sulla piattaforma change.org a cui hanno aderito più di 200mila persone. La petizione ha lo scopo di chiedere al Governo di non accantonare il Bonus Salute Mentale e di inserirlo nel primo provvedimento utile, come il decreto Milleproroghe, per andare incontro a un’esigenza immediata e pressante. La proposta prevede 2 bonus: uno iniziale da 150 euro una tantum slegato dal’Isee, ed uno più consistente e progressivo: 1600 euro annui per Isee da 0 a 15000, 800 euro annui per Isee da 15000 a 50000 e 400 euro annui per Isee da 50000 a 90000.

Alcuni politici si sono esposti a favore di un sostegno psicologico universale ma a sfavore del bonus, che non avrebbe risolto granchè, dicono. L’Onorevole Giuditta Pini, ad esempio, scriveva giustamente il 5 gennaio sulla propria pagina Facebook che in Italia il problema della salute mentale non è mai stato una priorità e non lo è stato nemmeno per gli ultimi 2 governi nonostante la Crisi drammatica che abbiamo vissuto. Poi continua, con parole che a mio avviso fanno lo stesso rumore delle unghie sulla lavagna (ma questa è solo una mia opinione personale perchè questo è un blog e non una testata giornalistica) che non abbiamo bisogno di voucher o bonus, ma di un’ assistenza psicologica universalistica. Dobbiamo finanziare i consultori – luogo deputato già ora a dare una prima assistenza – che da anni vengono definanziati, e dobbiamo ripensare all’accesso alle cure e al sostegno per la salute mentale. (…) Non abbiamo bisogno di un pannicello caldo, abbiamo bisogno di ripensare tutto e di farlo presto.

Ovviamente l’Onorevole ha ragione, serve una riforma sistemica, non una toppa su un jeans bucato. Nel frattempo però, mentre pensiamo ad un paio di pantaloni nuovi, piuttosto che negare il sostegno a tante persone che non possono permettersi sedute private da uno psicologo (perchè il sostegno psicologico pubblico è pressochè irraggiungibile per mezzo di liste d’attesa imbarazzanti e tempistiche a dir poco discutibili) perchè non metterci invece questa pezza? Siamo certi che non servirebbe?

Cosa ne sarà nel frattempo di chi lo psicologo non se lo può pagare? Le tempistiche nel pubblico possono variare da poche settimane di attesa a diversi mesi. Non esiste una risposta universale perchè questo dipende dal numero di richieste che riceve la ASL a cui ci si rivolge, dal numero di psicologi disponibili e dall’organizzazione della struttura.

Perchè allora data l’emergenza sanitaria non si investe rapidamente e concretamente nella Sanità pubblica? Basta dare un’occhiata al sito italiadomani.gov.it per verificare che l’investimento sulla sanità pubblica derivante dal PNRR, cioè i fondi europei ottenuti dal Governo Conte proprio in seguito all’emergenza sanitaria, sono l’ultima voce: appena € 15,63 mld, solo l’ 8,16% dell’importo totale del PNRR.

Il Piano si articola in 6 Missioni, ovvero aree tematiche principali su cui intervenire, individuate coerentemente con i 6 pilastri del Next Generation EU. Le Missioni si articolano in Componenti, aree di intervento che affrontano sfide specifiche, composte a loro volta da Investimenti e Riforme.

La sesta missione riguarda “Un efficace miglioramento del Sistema Sanitario Nazionale per rendere le strutture più moderne, digitali e inclusive, garantire equità di accesso alle cure, rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio promuovendo la ricerca.”

C’è da augurarsi che oltre ad una sanità più moderna e digitale ci sia di più, ad esempio assunzioni e posti letto. Siamo passati da mezzo milione di posti letto nel 1980 ai 130.000 dei giorni nostri. I medici prima eroi della pandemia, poi vittime di una sgradevole narrazione mediatica che li ha dipinti come potenziali untori no-vax, si stanno ammalando massivamente con il rischio di un pericoloso collasso del sistema sanitario.

Il problema della carenza dei medici poi, è un problema molto noto da ben prima della pandemia. Secondo la rivista Money l’affanno sanitario oggi non è dovuto tanto ai numeri dei contagi e dei ricoveri, considerevoli ma piuttosto stabili, bensì ai 20 mila operatori (tra medici e infermieri) che si trovano oggi a casa in quarantena.

Così, lentamente ci lasciamo travolgere da questa valanga di informazioni, di bollettini quotidiani che confondono le idee mescolando i contagiati con i ricoverati o addirittura con i deceduti. E mentre paesi come la Gran Bretagna e la Spagna annunciano l’avvio della fine delle restrizioni, tentando la via della convivenza con il virus soprattutto rispetto alle quarantene, si è formata una coalizione tra governanti ed esperti, tutti indiscutibili, con la politica che si medicalizza e la sanità che si politicizza. Mentre l’unica strategia sembra essere quella di un vaccino raccontato come una pozione magica, bonus psicologi valutati inutili in attesa di qualcosa di meglio, e interminabili file per i tamponi davanti alle farmacie.

Come scrissi ormai 2 anni fa, purtroppo, non abbiamo mai parlato abbastanza del nostro meraviglioso Sistema Sanitario Nazionale che nacque davvero con un nobile intento.

La riproduzione del testo, anche parziale, è vietata salvo consenso scritto.

Vuoi sostenere il blog? Clicca qui