Durante il week end ha fatto il giro dei profili Instagram la notizia che riguarda un nuovo test salivare in grado di diagnosticare con estrema precisione la presenza di endometriosi. L’annuncio arriva dalla Francia, dove l’azienda ZWIG ha dichiarato di aver prodotto il primo test salivare in grado di rilevare i markers di endometriosi. I primi studi hanno coinvolto circa 200 pazienti e sembrano dimostrare un’accuratezza vicina al 100% nell’ indentificare la malattia.
La notizia è stata accolta come una vera e propria innovazione in grado di abbattere il ritardo diagnostico e risparmiare alle pazienti la fatica di sottoporsi ad esami più invasivi. La questione sembra essere però un po’ più complessa.
L’associazione francese Endo-France ha invitato alla cautela. Sebbene la notizia sia stata data per assodata Endo-France ha spiegato in un post che ora si deve attendere uno studio di validazione per l’approvazione da parte delle autorità pubbliche francesi -Haute Autorité de santé (HAS). Dall’esito di questo studio dipende anche l’eventuale rimborso del costo della prestazione da parte del Sistema Sanitario Francese. Alcuni siti infatti spiegano che sebbene si tratti di un test che può essere effettuato a domicilio, il costo è stimato tra i 400 e i 600 euro per ogni kit.
Contrariamente a quanto è stato scritto in Italia dunque, il test non è ancora stato messo in commercio in Francia. Il quotidiano francese l’EXPRESS oggi riporta alcuni dubbi sull’attendibilità di questo strumento.
Personalmente non ho le competenze per valutare se questo test sia davvero valido, e se quindi sarà messo in commercio e poi utilizzato per la diagnosi di endometriosi. Certo è che nella narrazione di questa notizia è stato completamente dimenticato l’iter che porta una donna a compiere il percorso che va dal sospetto di diagnosi, fino ad una diagnosi accurata.
Anche se un giorno avessimo un test salivare in grado di diagnosticare l’endometriosi questo non abbatterebbe necessariamente il ritardo diagnostico. Studi di genere identificano nel tabù delle mestruazioni, una delle possibili concause del ritardo diagnostico nell’endometriosi. La normalizzazione del dolore femminile, cioè la tendenza a non considerare il dolore nella donna come una condizione patologica, unita alla difficoltà di parlare di problemi mestruali, può creare uno stigma in grado di influire sulla diagnosi precoce.
Le donne stesse, così come una parte del personale sanitario, non indagano il dolore perchè spesso non lo ritengono nemmeno un sintomo! Si tratta di un retaggio culturale che non si abbatte con un test salivare ma con attività capillari di sensibilizzazione e informazione corretta.
Infine l’idea di ricevere una diagnosi con un test più o meno rapido è ottima, ma questo stesso esame non rileva la gravità della malattia e quindi non esclude a priori altri tipi di esami diagnostici destinati ad individuare le localizzazioni di endometriosi, ed il relativo percorso di trattamento.
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