Chi segue questo blog sa quanto da anni io stessa cerchi di sensibilizzare sull’impatto che l’endometriosi può avere sulla sfera lavorativa. Scrivo con emozione queste poche righe per dare notizia del primo progetto italiano di sensibilizzazione sull’endometriosi nei posti di lavoro. Sono onorata e molto emozionata di aver preso parte alla realizzazione di questa iniziativa pilota che mi auguro sia solo la prima di una lunga serie, e che mette in campo una serie di contenuti che mirano a creare ambienti di lavoro più inclusivi e sensibili al tema.
Marzo è il mese dedicato alla conoscenza dell’endometriosi. Le iniziative di sensibilizzazione che si tengono ogni anno hanno l’obiettivo di informare la popolazione sull’endometriosi, una malattia cronica che colpisce 3.000.000 di donne italiane in età riproduttiva, e che ha la capacità di impattare in modo negativo sulla vita delle giovani in termini di qualità di vita personale e lavorativa, rischio di ospedalizzazione, danni permanenti, e di infertilità.
L’endometriosi rappresenta la prima causa di dolore pelvico cronico in donne in età fertile, eppure oggi le pazienti che ne sono affette non hanno tutele sul posto di lavoro dove il difficile equilibrio casa-lavoro, il pendolarismo, lo stress, o il solo fatto di restare sedute per molte ore consecutive possono alimentare i dolori e la sintomatologia dolorosa.
Italo Treno ha sottoscritto una collaborazione con alcuni professionisti specializzati nei diversi aspetti della patologia, che prevede, tra le altre cose, la possibilità di ospitare in azienda una campagna informativa di sensibilizzazione destinata a lavoratrici e lavoratori. L’iniziativa si può visionare a questo link: https://italospa.italotreno.it/sostenibilita/italo-e-le-persone/endometriosi.html
La campagna prende il via nel mese di marzo all’interno dell’azienda Italo Treno, prima azienda italiana a scendere in campo per sensibilizzare i propri dipendenti, e si compone di varie iniziative coordinate dalla Dott.ssa Marta Giuliani, Psicologa, psicoterapeuta e sessuologa clinica; Sara Beltrami, attivista e fondatrice del blog Il Predicato Verbale; il Dott. Carlo de Cicco, Ginecologo presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.
La sfida oggi è quella di individuare in modo rapido percorsi diagnostici e terapeutici mirati e preventivi. Il tempo medio per la diagnosi è di circa 9 anni, e Secondo il Ministero della Salute in Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva (1 su 10); la patologia interessa il 30-50% delle donne non fertili o che hanno difficoltà a concepire. Il miglior approccio terapeutico resta quello multidisciplinare, in cui il ginecologo, lo psicologo ed altre figure specializzate possano lavorare insieme per una visione globale e integrata del benessere della donna.
Le donne con dolore cronico dovuto all’endometriosi presentano tassi di occupazione più bassi in quanto sono frequenti le assenze da lavoro per impossibilità fisica a spostarsi, visite e ospedalizzazioni; può registrarsi una ridotta produttività a causa dei sintomi della malattia. Inoltre vengono spesso riferiti sentimenti ostili da parte dei colleghi che possono generare una graduale tendenza difensiva all’isolamento.
Inoltre , vista l’alta percentuale di presenza femminile in azienda, su più di 1500 dipendenti circa la metà è donna, con un’età media di 34 anni, Italo è convinto con questa iniziativa di riuscire ad aiutare concretamente le proprie lavoratrici. La campagna prende piede anche fuori dall’azienda: Italo ha infatti deciso di dedicare uno spazio anche sul proprio giornalino di bordo per sensibilizzare sulla malattia anche i propri passeggeri per tutto il mese di aprile 2022.
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